martedì 1 marzo 2011

Zoroastrismo


Zoroastrismo è il nome dato ad una delle più antiche religioni e la più importante e meglio nota dell'Iran antico o pre-islamico.

Tale fede religiosa, monoteista, è denominata dai suoi fedeli con il termine zarathushti din (religione zoroastriana) dal nome del suo ritenuto fondatore Zarathuštra (derivato dal tardo medio-persiano, o lingua pahlavi, Zardukhsht anche Zardusht; anche dalla lingua fārsì: Zardosht). I fedeli di questa religione sono indicati come "zoroastriani" (lingua fārsì: zartoshti, zardoshti; lingua gujarati: jarthushti).

Lo Zoroastrismo è indicato, tradizionalmente, da suoi fedeli anche con il termine Mazdayasna daēnā (medio-persiano dēn ī Māzdēsn, religione degli adoratori di Mazdā) e loro stessi come mazdayasna (adoratori di Mazdā, medio-persiano māzdēsn), indicandosi quindi come seguaci del Dio creatore denominato Ahura Mazdā ("Saggio Signore" o "Signore che crea con il pensiero"). Da qui la sua denominazione corrente di Mazdaismo o Mazdeismoritenuta come l'unica corretta da alcuni iranisti[1].

Lo Zoroastrismo è stato per secoli la religione dominante in quasi tutta l'Asia centrale, dal Pakistan all'Arabia Saudita, fino alla rapida affermazione della religione islamica nel VII secolo. Il costante declino nei secoli successivi vide un brusco cambiamento di direzione negli anni Novanta, caratterizzati da un'inaspettata e repentina crescita della religione zoroastriana. Negli ultimi anni le tendenze hanno tuttavia nuovamente cambiato marcia: le ultime statistiche presentano un numero di 200.000 fedeli in continua discesa, ed è diffusa l'opinione secondo cui lo zoroastrismo potrebbe estinguersi nel giro di pochi anni.[2]


Lo Zoroastrismo è una religione monoteista; l'analisi critica del suo testo religioso, l'Avestā, il quale raccoglie più contributi di diversa origine stratificati lungo i secoli, nonché l'analisi dei dati storici ed archeologici dimostra tuttavia come questa fede religiosa si sia sviluppata lungo letture dottrinali di origine monoteista, enoteista, dualista e infine nuovamente monoteista.[3]

Molti studiosi moderni ritengono che questa religione abbia avuto una profonda influenza sulle religioni abramitiche e su Mitraismo, Manicheismo e Mandeismo.

Il libro sacro dello zoroastrismo è l'Avestā. Di questo testo sacro solamente le Gāthā (canti religiosi) sono, secondo gli studiosi, direttamente attribuibili al profeta iranico Zarathuštra.


Il pensiero religioso delle Gāthā di Zarathuštra

Il pensiero religioso del profeta iranico Zarathuštra, fondatore del Mazdeismo, è dunque riportato nelle gāthā dell'Avestā. In queste gāthā Ahura Mazdā è presentato come l'inizio e la fine di ogni cosa, il Signore della vita:

(AVE)
« at thwâ mêñghî pourvîm mazdâ ýezîm stôi mananghâ vanghêush patarêm mananghô hyat thwâ hêm cashmainî hêñgrabem haithîm ashahyâ dãmîm anghêush ahurem shyaothanaêshû »
(IT)
« Riconosco, o Mazda, nel mio pensiero, che tu sei il Primo e anche l'Ultimo, l'Alfa e l'Omega; che tu sei Padre di Vohū Manah, perché io ti ho fermato nel mio occhio, Tu sei il vero creatore di Aša, e tu sei il Signore dell'esistenza e delle azioni della vita attraverso il tuo operare »
(Avestā, Yasna. XXXI,8. Traduzione di Arnaldo Alberti. Op.cit.)

Due Spiriti primi sono il Bene e il Male, la Verità e la Menzogna: ai seguaci del primo toccherà in sorte la Vita e la Migliore Esistenza mentre i seguaci del secondo otterranno la Non-Vita e la Peggiore Esistenza:

(AVE)
« at tâ mainyû pouruyê ýâ ýêmâ hvafenâ asrvâtem manahicâ vacahicâ shyaothanôi hî vahyô akemcâ åscâ hudånghô eresh vîshyâtâ nôit duzhdånghô atcâ hyat tâ hêm mainyû jasaêtem paourvîm dazdê gaêmcâ ajyâitîmcâ ýathâcâ anghat apêmem anghush acishtô dregvatãm at ashâunê vahishtem manô »
(IT)
« I due Spiriti primordiali, che (sono) gemelli, (mi) sono stati rivelati (come) dotati di propria (autonoma) volontà. I loro due modi di pensare, di parlare e di agire sono (rispettivamente) il migliore e il cattivo. E tra questi due (modi) i benevoli discernono correttamente, non i malevoli. Allora, il fatto che questi due Spiriti si confrontino, determina, all'inizio, la vita e la non vitalità, in modo che, alla fine, l'Esistenza Pessima sia dei seguaci della Menzogna, ma al seguace della Verità (sia) l'Ottimo Pensiero »
(Avestā, Yasna. XXX,3-4. Traduzione di Gherardo Gnoli Op.cit.)

I due Spiriti sono opposti e nulla li concilia:

(AVE)
« at fravaxshyâ anghêush mainyû pouruyê ýayå spanyå ûitî mravat ýêm añgrem, nôit nâ manå nôit sêñghâ nôit xratavô naêdâ varanâ nôit uxdhâ naêdâ shyaothanâ nôit daênå nôit urvãnô hacaiñtê. »
(IT)
« Sì ora parlerò dei due Spiriti dell'esistenza all'inizio del mondo, quando il virtuoso si è rivolto al malvagio: "Nulla tra di noi due concorda: né il pensiero, né l'insegnamento, né la volontà, né la fede, né le parole, né le azioni, né le concezioni del mondo, né le nostre anime stesse »
(Avestā, Yasna. XLV,2. Traduzione di Arnaldo Alberti. Op.cit.)

Ahura Mazdā è chiaramente il Padre dello Spirito della Verità, dello Spirito Santo (Spenta Mainyu):

(AVE)
« ahyâ manyêush tvêm ahî tâ speñtô ýê ahmâi gãm rânyô-skeretîm hêm-tashat at hôi vâstrâi râmâ-då ârmaitîm hyat hêm vohû mazdâ hême-frashtâ mananghâ. »
(IT)
« Tu sei il santo Padre di questo Spirito che ha creato per noi la Vacca che porta gioia al mondo, e per il suo pascolo, per darle pace, hai creato Ārmaiti, dopo aver preso consiglio, o Mazdā, con Vohū Manah »
(Avestā, Yasna. XLVII,3. Traduzione di Arnaldo Alberti. Op.cit.)

Essendo i due spiriti, quello Santo del Bene e quello Malefico della Menzogna, "gemelli", ciò fa presumere che Ahura Mazdā sia il Padre anche dello Spirito Malefico, lo Spirito della Menzogna (Angra Mainyu).

Ma

« La paternità del Signore Saggio[4] non entra in causa come quella di un padre colpevole di aver generato un figlio malvagio: la responsabilità etica è solo di chi compie la sua libera scelta »
(Gherardo Gnoli. Op.cit.482)
« La teologia di Zarathustra non è 'dualista' in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto con un 'anti-dio'; l'opposizione si esplcita, all'origine tra i due Spiriti. D'altra parte è più volte sottintesa l'unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito Santo (Y.,43:3; ecc.). Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato responnsabile della comparsa del Male. »
(Mircea Eliade. Op. cit. pag.337 )
« Non è necessario attribuire ad Ahura Mazdā la paternità dello Spirito Distruttore. Come ha suggerito Gershevitch[5], basta pensare che il Signore Saggio abbia generato lo Spirito, probabilmente sotto forma di due Spiriti (diremmo noi); ma questi si sono differenziati soltanto- e qui sta il punto fondamentale- per loro libera scelta »
(Jacques Duchesne-Guillemin. Op.cit. pag. 146 )

Dopo un'attenta esegesi dei testi e un richiamo alle differenti posizioni degli iranisti, così Arnaldo Alberti conclude:

« Noi vediamo, invece nell'Avestā la presenza del più puro, logico, consequenziale monoteismo, almeno nel Mazdaismo zarathuštriano (non parliamo delle successive degenerazioni). Alla radice del Mazdaismo c'è solo Mazdā, Dio unico creatore del Bene e del Male. Se davvero si vuole parlare di dualismo nel Mazdaismo originario, allora si dovrebbe fare la stessa distinzione (dualismo etico e dualismo teologico) anche, per esempio, nel Cristianesimo dove l'esistenza umana è anche qui concepita come una lotta senza quartiere tra due poteri spirituali contrapposti. »
(Arnaldo Alberti. Op.cit. pag.53)
« Come si è detto, è certamente il dualismo -un dualismo eminentemente etico- il tratto più caratteristico ed originale del pensiero di Zoroastro. Esso ne completa, quasi giustificandola sul piano logico, la visione tendenzialmente monoteistica. [...] In realtà l'insegnamento gathico dev'essere propriamente definito dualistico nella sua ispirazione di fondo: esso si presenta come un "monoteismo dualistico" in cui il potere divino è limitato, per così dire, dalla presenza del Male su un piano che precede e trascende quello della vita materiale, che da tale presenza è a sua volta pesantemente e drammaticamente condizionata. »
(Gherardo Gnoli. Op.cit. pag.400)

Per Jamsheed K. Chosky il messaggio di Zarathuštra fu quello di stabilire una netta differenza tra il bene e il male, ciò che era giusto da quello sbagliato, l'ordine dal disordine. "Bene", "giusto" e "ordine" furono stabiliti dalla "saggezza" (mazdā) e dall'ordinatore primordiale dell'universo spirituale e fisico, Ahura Mazdā; mentre il "male", l'"errore" e il "disordine" erano frutto di un'altra entità primordiale, Angra Mainyu[6].


Nodo centrale della religione è la costante lotta tra bene e male. Agli inizi della creazione, il Dio Supremo ("Ahura Mazda") che significa dal sanscrito "Grande Divinità", è caratterizzato da luce infinita, onniscienza e bontà; esso crea lo Spenta Mainyu ovvero lo "spirito benefico", opposto ad Angra Mainyu (o Ahriman) uno spirito malvagio delle tenebre, violenza e morte.

Il conflitto cosmico risultante interessa l'intero universo, inclusa l'umanità, alla quale è richiesto di scegliere quali delle due vie seguire. La via del bene e della giustizia (Aša) porterà alla felicità (Ušta), mentre la via del male apporterà infelicità, inimicizia e guerra.

Sono legati alla dualità di bene e male anche i concetti di Paradiso, Inferno e giorno del giudizio. Dopo la morte l'anima della persona attraversa un ponte (Chinvato Peretu) sul quale le sue buone azioni sono pesate con quelle cattive. Il risultato decreta la destinazione dell'anima nel paradiso o nell'inferno. Quando alla fine dei giorni il male sarà definitivamente sconfitto, il cosmo verrà purificato in un bagno di metallo fuso e le anime dei peccatori saranno riscattate dall'inferno, per vivere in eterno, entro corpi incorruttibili, alla presenza di Ahura Mazda.

Nessun commento:

Posta un commento